
LIBRARSI 2025: UN VIAGGIO TRA LE PAROLE E LA PACE
di Michael Zacchè

Ogni anno l’Istituto Comprensivo Completo Asola si veste di nuove storie, di idee che si intrecciano come fili sottili, dando vita a un mosaico di emozioni, riflessioni e creatività.
Queste storie, coltivate lungo il percorso degli alunni, trovano il loro culmine nel LIBRARSI, l’annuale rassegna culturale che celebra il potere delle parole e dell’incontro.
"Crediamo fermamente che la scuola debba creare occasioni di incontro e di condivisione, spazi in cui poter consolidare valori, riflessioni e competenze fondamentali, affinché ogni individuo possa crescere non solo dal punto di vista educativo, ma anche umano, arricchendo sé stesso e gli altri con ciò che ha imparato e con il proprio vissuto", racconta la Preside dott.ssa Luisa Bartoli nell’inaugurazione dell’edizione 2025.
Il LIBRARSI non è solo un evento: è un rito collettivo, un momento in cui il pensiero si eleva e si fa ponte tra generazioni, un'opportunità preziosa per intrecciare visioni, sogni e creatività in un dialogo che arricchisce e rinnova l’identità culturale dell’Istituto. Al centro di questo progetto ci sono, prima di tutto, gli studenti, protagonisti attivi attraverso laboratori che stimolano la loro espressione e il loro senso critico.
Il tema scelto per l’edizione del 2025 risuona con un’urgenza particolare: la PACE, un valore fondamentale in un mondo segnato da conflitti e divisioni, dove le parole spesso feriscono anziché unire. In questo contesto, LIBRARSI diventa un’opportunità per riflettere insieme su un nuovo linguaggio di comprensione e armonia, e l’Istituto, da sempre luogo di incontro tra culture e identità diverse, si fa portavoce di questi valori, offrendo agli studenti uno spazio per esplorare, attraverso la parola e la creatività, il significato profondo della convivenza, del rispetto e della costruzione di un futuro condiviso. La dirigente Luisa Bartoli lo descrive con parole dense di significato: "LIBRARSI è un'onda di energia che attraversa le nostre aule, un vento che solleva le menti, le porta lontano e poi le riporta a casa, arricchite".
L'intervento di Gian Agazzi all'inaugurazione è stato un viaggio tra le parole della pace, esplorando etimologie e connessioni storiche. "La pace richiede dialogo e comprensione, racconta Agazzi, spesso tuttavia la società impone divisioni che alimentano conflitti". Nel corso del suo monologo, ha esordito con un episodio significativo della Prima Guerra Mondiale, raccontando della "tregua del Natale 1914", quando i soldati tedeschi e inglesi si unirono, separati da poche trincee, per cantare e giocare a calcio. "Questo momento di umanità fu poi proibito dai comandi militari nei Natali successivi, temendo che il riconoscere l'umanità del nemico potesse minare la guerra". Agazzi ha poi sottolineato l'importanza del linguaggio: "Ad Haiti, l'assenza di parole per esprimere il disagio interiore contribuisce all'alto tasso di suicidi. Le parole modellano la realtà: ciò che non è espresso diventa oppressione, e l'oppressione può portare alla depressione". Ha proseguito con una riflessione etimologica, spiegando che "guerra" non proviene dal latino "bellum", ma da un termine germanico che significa confusione. Al contrario, "pace" ha origini dal sanscrito e significa accordo, riconciliazione.
Agazzi ha concluso con una riflessione sulle ultime parole lasciate dalle vittime degli attentati dell'11 settembre: "Le ultime parole di chi sta per morire non sono di odio, ma di amore". Questo dimostra che l'essenza dell'umanità sta nel desiderio di pace e di connessione.
LIBRARSI è questo: un esercizio di ascolto, un laboratorio di umanità. Non si tratta solo di sfogliare pagine e assaporare storie, ma di trasformare le parole in azioni, di sperimentare il potere della letteratura nel costruire ponti, nel dissolvere muri.
Passeggiando tra gli spazi dell'Istituto delle scuole medie, si ha la sensazione che ogni angolo sia stato toccato da questo spirito: elaborati e cartelli che recitano messaggi e parole di pace sono appesi per tutto l’edificio. E non è forse questo il senso più profondo del termine "librarsi"? Sollevarsi oltre la banalità del quotidiano, oltre i confini delle proprie certezze, per abbracciare nuove prospettive. Per imparare che la pace non è solo un'utopia astratta, ma una costruzione quotidiana fatta di dialogo, di rispetto, di empatia.
Luisa Bartoli lo ha detto chiaramente: "Abbiamo bisogno di parole che curino, che creino ponti invece di scavare solchi più profondi. LIBRARSI ci ricorda che le parole sono semi e che spetta a noi farle germogliare nel modo giusto".
E così, tra pagine sfogliate e voci intrecciate, LIBRARSI continua a essere un faro nel nostro percorso educativo e umano. Un invito a fermarsi, a pensare, a lasciarsi trasportare dal vento leggero della cultura. Perché ogni libro aperto è una finestra sulla possibilità della pace. E ogni parola scelta con cura è un passo in più verso il futuro che vogliamo costruire.
RASSEGNA STAMPA
Iniziativa LIBRARSI: presentazione generale
dalla Gazzetta di Mantova del 19 febbraio 2025, a cura di Luca Cremonesi

dalla Voce di Mantova, a cura di Rosalba Le Favi


