MOSTRA ITINERANTE "I problemi del fascismo". Il rapporto tra didattica e ideologia fascista nel periodo dal 1925 al 1943, Auditorium IC ASOLA
Il senso e l'attualità di una mostra,
di Michael Zacchè
Il fascismo non è stato solo un regime politico, ma un vero e proprio sistema di controllo delle menti e delle coscienze.
Attraverso una propaganda capillare, ha permeato ogni ambito della società, trasformando l’educazione in uno strumento di indottrinamento. La scuola, che dovrebbe essere il luogo della conoscenza e del pensiero critico, divenne sotto il regime fascista un mezzo per forgiare cittadini obbedienti, fedeli alla retorica del Duce e ai valori imposti dal partito.
È in questo contesto che si inserisce la mostra itinerante “I problemi del fascismo”, inaugurata sabato 22 febbraio all'interno della rassegna “Librarsi”, nell’auditorium dell’Istituto Comprensivo Completo di Asola. Un evento pensato per mostrare come il regime abbia utilizzato l’istruzione per diffondere la propria ideologia, arrivando persino a manipolare materie come la matematica e la grammatica. Siamo qui oggi per affrontare un tema essenziale: il ruolo dell’istruzione nella costruzione della dittatura. Comprendere come il regime fascista abbia plasmato le menti attraverso la scuola ci aiuta a riflettere sul valore dell’educazione come strumento di libertà. L’ANPI è nelle scuole per insegnare che la memoria non è solo un dovere storico, ma una necessità per costruire il futuro con consapevolezza. Solo educando le nuove generazioni alla storia e alle sue lezioni possiamo prevenire il ripetersi degli errori del passato e difendere i principi della democrazia e della giustizia
Questa mostra nasce per comprendere cosa voleva dire vivere in uno stato fascista. Non soloattraverso la politica, non solo attraverso i giornali, ma nella vita di tutti i giorni, persino nei problemi di matematica. Il fascismo non ha lasciato nulla al caso: dai calcoli matematici alla grammatica, tutto è stato piegato alla propaganda del regime
Volete un esempio? Guardate questo problema: ‘I comunisti guadagnano 7 lire al giorno, i fascisti 15. Chi guadagna di più?’. La risposta è ovvia, ma il vero messaggio è implicito: il fascismo premia, il comunismo impoverisce. Questi problemi non servivano solo a esercitare la mente, servivano a inculcare un’idea ben precisa
Ai quattrini l’israelita ha votato la sua vita - ha letto Eleonora con voce grave - La sua testa, zero tondo, ruzzolando va per il mondo.
Queste date non erano solo numeri, erano strumenti di potere. Pensate ai ragazzi di allora: crescevano con il mito della grandezza dell’Impero, con il senso di appartenenza a qualcosa di glorioso e invincibile. Ma dietro queste date c’era una realtà di oppressione, guerra e violenza, ha sottolineato Taglia.
L'evento, in fase conclusiva, ha visto le domande del pubblico susseguirsi.
Eleonora è rimasta disponibile per approfondire ogni aspetto della mostra, poiché il fascismo non si riduce solo a eventi storici, ma a meccanismi che possono ripresentarsi in altre forme. La memoria è un esercizio quotidiano. E il nostro compito è mantenerla viva, perché comprendere il passato è l'unico modo per difendere il futuro,